La Svizzera ha un’economia sana e in costante crescita
Nel 2022, l’Ufficio Federale di Statistica segnalava che in Svizzera mancheranno 500’000 lavoratori nei prossimi 10 anni. Con grandi fasce della popolazione attiva sulla via del pensionamento, il problema di sostituire chi si pensiona si fa sempre più imminente.
“Già oggi i lavoratori giovani non sono sufficienti a compensare i lavoratori che vanno in pensione e il divario aumenterà fino alla fine del decennio”, affermava il professor Philippe Wanner, dell’Istituto di Demografia e socioeconomia dell’Università di Ginevra, l’anno scorso in un’intervista.
La disoccupazione in Svizzera rimane bassa rispetto al resto dell’Europa. I dati della SECO mostrano che la disoccupazione in aprile 2024 si attesta attorno al 2,4%, con un totale di 41’531 posti vacanti annunciati all’URC.
Come colmare quindi il vuoto lasciato dai “Baby boomer”?
Il prof. Wanner indica due strade principali per superare la carenza di manodopera:
- Ricorrere all’immigrazione, cioè cercare all’estero le figure di cui necessitano le nostre aziende.
- Integrare chi è sotto-occupato o chi si trova ai margini del mercato del lavoro, spesso le donne che hanno sospeso temporaneamente il proprio lavoro per occuparsi della famiglia.
“La Svizzera si sta muovendo in questa direzione dal 2002, con l’introduzione della libera circolazione delle persone. In vent’anni, la popolazione del Paese è cresciuta del 20% e quest’anno raggiungerà i 9 milioni. Questa crescita vertiginosa della popolazione non ha eguali in Europa ed è in gran parte attribuibile agli elevati livelli di immigrazione: circa il 30% della popolazione svizzera non è nata qui.” Afferma il prof. Wanner.
Già ad oggi vediamo le ripercussioni di questa situazione a livello infrastrutturale, ad esempio con il sovraccarico delle vie di comunicazione. Questo andamento di crescita della società non è più da sottovalutare.
Oltre ad avere lavoratori frontalieri è comunque necessario puntare di più su lavoratori locali che desiderano rientrare nel mondo del lavoro, aiutandoli ad adattare le loro competenze alle esigenze del mercato con programmi di formazione e riqualificazione. In particolar modo dovremmo incentivare le lavoratrici: investire in programmi di formazione e riqualificazione professionale specifici per loro, potrebbe aiutarle ad inserirsi nei campi di lavoro in cui la domanda è in aumento.
Reinserimento delle donne nel mercato del lavoro
Reinserire le donne nel mercato del lavoro è senz’altro una priorità, oltre che una necessità nella società odierna in continua evoluzione. Il mercato del lavoro deve diventare più inclusivo e sono diverse le strategie per raggiungere questo obiettivo:
- Politiche di sostegno alla famiglia: Offrire servizi di assistenza all’infanzia, accessibili e di alta qualità, può aiutare i genitori a conciliare lavoro e famiglia. Incentivi fiscali per le famiglie con figli possono anche incentivare le donne a tornare al lavoro, ma non saranno efficaci sul breve termine.
- Mentorship e networking: Programmi di mentorship e opportunità di networking possono aiutare le donne a sviluppare connessioni professionali e a ricevere supporto dai loro pari e dai leader aziendali.
- Flessibilità sul posto di lavoro: Offrire opzioni di lavoro flessibili, come il lavoro da remoto o l’orario flessibile, può rendere più attraenti i posti di lavoro per le donne che devono gestire le responsabilità familiari.
- Lotta agli stereotipi di genere: Promuovere una cultura aziendale inclusiva che sfida gli stereotipi di genere può incoraggiare le donne a perseguire opportunità lavorative al di fuori dei tradizionali ruoli di genere.
Incorporare queste strategie nella nostra società, può contribuire a riportare le donne nel mercato del lavoro svizzero e ad affrontare la carenza di lavoratori qualificati.